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07 feb IMPRESA FAMILIARE

L’IMPRESA FAMILIARE

FAMILY  BUSINESS T.I.M.E

 

       FAMILY  T.I.M.E. Tecniche Intensive Motivazionali Esperienziali per le Imprese Familiari

 

 

I VALORI e la MISSION

 

SOSTENERE L’IMPRESA FAMILIARE

Il metodo T.I.M.E.  è frutto di  trent’anni di esperienza in ambito di interventi familiari e sistemi organizzativi.

Ogni impresa familiare subisce trasformazioni e la gestione dei conflitti talvolta può inficiare i risultati produttivi.

E’ importante sentirsi sostenuti ed acquisire modalità di gestione su misura poiché ogni famiglia ha una storia specifica ed ogni impresa presenta caratteristiche peculiari.

L’approccio sistemico e la visione secondo il paradigma della complessità permette  di  aiutare con successo gli imprenditori  e il sistema famigliare  che attraversano momenti di crisi o di trasformazione.

Saper gestire la conflittualità e ritrovare la serenità sono le premesse per ripartire con progetti forti e determinanti per l’impresa.

Le dinamiche famigliari ed economiche vengono analizzate con scientificità e accuratezza al fine di saper prendere decisioni valide per  aumentare la redditività dell’impresa.

METODO

 

Prima Fase:  Analisi dei problemi

Seconda Fase: Tecniche di problem solving, coaching comunicazionale, role playing esemplificativi, strategie di intervento sistemiche ed economiche, tecniche decisionali.

Terza Fase: Conclusione 

A CHI È RIVOLTO 

 

Spesso succede che l’imprenditore comprende che vi è un problema, ma ciò non viene percepito dagli altri famigliari che lavorano in azienda.

L’intervento può essere rivolto sia  ad una persona singola  o a coloro che desideranopuzzle-1020388_1280 partecipare e vogliono potenziare le loro abilità aziendali, strategiche e comunicative.

INTEGRARSI è il risultato di  un dialogo attento e  di un progetto condiviso con coloro che dirigono l’azienda. Il confronto e l’ascolto per la valorizzazione dell’imprenditore e dei familiari coinvolti implica la capacità di potenziare anche l’identità personale ed il personal branding, portando ogni membro ad essere agente attivo nel ruolo giusto.

ESSERE UNA SQUADRA significa raddoppiare i risultati con minor sforzo individuando le potenzialità individuali dei singoli posti al centro del valore aziendale. Spesso ruoli e funzioni debbono essere rivisitati e  rielaborati al fine di stabilire le migliori proprietà organizzative per il sistema – azienda.

        PERSONE e PROCESSI ORGANIZZATIVI

 

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La gestione delle Risorse Umane è di importanza fondamentale al fine di accreditare ed affrontare in maniera  multidisciplinare le strategie di intervento.

L’impresa familiare vive a volte dei sistemi di organizzazione rigidi e ripetitivi che non permettono di interfacciarsi correttamente con il mercato.

Trasformare  le dinamiche in capacità decisionali flessibili e opportune per il mercato significa avere le carte vincenti per aumentare la redditività aziendale ed i benessere del sistema rendendolo più forte, integrato e veloce. In un’ottica di comprensione e valorizzazione della mix generation,  l’obiettivo  diventa quindi aiutare l’ impresa a comprendere e  a gestire questo alto grado di flessibilità, attraverso applicazioni concrete e visibili e formative.

Interventi sull’organizzazione:

  • Rapporto  individuo, organizzazione e famiglia
  • Gestione delle risorse umane
  • Carattere e personalità

Tecniche per il benessere e potenziamento mentale:

  • Tecniche di gestione dello stress, dell’ansia e dell’umore
  • Consapevolezza di se stessi, mindfulness
  • Potenziamento personale
  • Coaching strategico e coaching comunicativo
  • Individuazione dei blocchi individuali e gestione emotiva

 

TEMPI e COSTI

Da definire in base alla situazione dell’impresa familiare.

CHI SIAMO

FAMILY BUSINESS ORGANIZATION SPECIALIST

La dott.ssa Ornella Convertino, già psicologa psicoterapeuta, specialista  ed esperta in interventi familiari e sistemi di comunità organizzazionali, opera da trent’anni in ambito sistemico familiare in campo business e appronta programmi idonei  per gestire le problematiche  dell’impresa familiare all’interno della complessità imprenditoriale.

L’èquipe diretta dalla Dott.ssa Ornella Convertino costituisce un punto di forza per l’intervento motivazionale e di coaching.

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DONNE ACROBATE
le parole che funzionano in amore

31 ott DIPENDENZA AFFETTIVA

DIPENDENZA AFFETTIVA

USCIRE DALLA DIPENDENZA AFFETTIVA:

9 step per avere un rapporto d’amore felice

dipendenza affettiva

 

Saper amare un uomo o una donna difficile Indifferenza, chat, aggressività, malumore possono creare fratture irreversibili al rapporto. Saper amare partner difficile: uscire dalla dipendenza affettiva per creare un equilibrio.

Il meeting si propone di insegnarti tecniche e di aiutarti a gestire al meglio le emozioni per essere in equilibrio con l’altro e risolvere i problemi di dipendenza affettiva.

 Smettere di soffrire per un partner difficile è un regalo che puoi fare a te stessa. A volte le donne diventano acrobate e rischiano di soccombere alle richieste affettive aumentando il loro stress e infilandosi in situazioni impossibili. Maggiore è l’affetto che la donna dimostra al partner e, talvolta, maggiore è l’indifferenza che quest’ultimo manifesta. Spesso il partner che ha un problema di forte narcisismo non sa apprezzare l’affetto e l’amore nella coppia. Spesso le esperienze negative che si sperimentano in un rapporto di coppia si radicano e creano rancori e distanza emotiva, ma soprattutto dolore. Puoi imparare a radicare in te solo ciò che scegli intenzionalmente senza permettere che circuiti ripetitivi alimentino il tuo dolore.

Ti piacerebbe trasformare la tua relazione d’amore in modo che vi sia uno scambio autentico e sentirti libera di sentire ed agire, anzichè reagire a ciò che l’altro si aspetta da te? 9 step per avere un rapporto d’amore felice:

Costruire le regole che funzionano

Gestire l’attesa

Potenziare la dolcezza 

Saper gestire il distacco dal partner

Saper chiedere e contrattare con il partner

Costruire un rapporto duraturo.

Essere spontanei ed efficaci per avere un rapporto felice

Ruoli in azione: uscire dalla dipendenza affettiva

Costruire la relazione divertendosi

Come? Essere spontanei ed efficaci per avere un rapporto felice Ruoli in azione: uscire dalla dipendenza affettiva Costruire la relazione divertendosi. Come? Il meeting si propone di insegnarti tecniche e di aiutarti a gestire al meglio le emozioni per essere in equilibrio con l’altro e risolvere i problemi di dipendenza affettiva. Questo é il workshop adatto a te ed insieme percorreremo nuove possibilità e strade e condizioni “sicure” per Amare.

Da quasi trent’anni conduco questi seminari e moltissime donne hanno tratto giovamento e hanno ricostruito un equilibrio con il loro partner.

Se vuoi venire a conoscermi puoi chiamare al cellulare per un appuntamento di informazioni e conoscenza.

Se vuoi leggere il mio libro Donne Acrobate puoi chiamarmi per ordinarlo.

La dott.ssa Ornella Convertino condurrà il gruppo

Vi aspetto

Dott.ssa Ornella Convertino

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24 ago Pensiero ed intenzionalità

Le onde del pensiero possono influenzare gli altri?

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L’intenzionalità agisce sugli altri?

Pensiero ed intenzionalità? Molti scienziati hanno compiuto ricerche e la tecnologia si è sempre più interfacciata con il cervello e la mente umana. Le onde elettromagnetiche agiscono sugli altri e sugli strumenti computerizzati.

Dare intenzionalità  ai pensieri permette di scegliere e di agire sull’ambiente in modo da rendere fruibili i bisogni e i progetti personali e di gruppo. Il video che ho allegato ci permette di capire la forza e la natura del pensiero. Gli scienziati hanno trovato un’applicazione utile che aiuta le persone con limitate capacità dovute a malattie gravi o traumi.

La forza elettromagnetica del pensiero fu già resa visibile dall’elettrencefalogramma, capace di leggere le diverse onde connesse a diversi stati del pensiero ovvero dell’attività cerebrale. L’intenzione personale acquisisce forza e pregnanza quando la si direziona in maniera organizzata.

Al di là della sofisticata ed ingegnosa applicazione del video esiste una semplice apparecchiatura:

uno strumento che aiuta tutti è EMWAVE

che è in grado, in interfaccia con il Pc, di decodificare le onde elettromagnetiche del cervello e del cuore per inviare dei feedback al paziente sul suo stato di stress. A presto la mia prossima pubblicazione sull’uso e l’ utilità di questo apparecchio.

Buona giornata a tutti!

 

 

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18 ago Dipendenza affettiva e ossitocina

La dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva dipende anche dall’ossitocina. Come gestirla? L’eccessivo attaccamento al partner crea un effetto fuga. Come riequilibrare il rapporto di coppia?

La dipendenza affettiva è strettamente connessa all’ossitocina, Coccolarsi, ed avere interazioni sociali affettuose aumenta la concentrazione così descrive Swaab nel suo libro ” noi siamo il nostro cervello”

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02 ago Figli stanchi e demotivati, cosa fare?

Figli stanchi e demotivati, cosa fare?

Gentile dott.ssa Convertino, sono la mamma di un ragazzo di 16 anni, che frequenta il terzo anno di un istituto tecnico, purtroppo con scarsi risultati. Le scrivo perché sono preoccupata dalla sempre crescente demotivazione e svogliatezza che Federico lamenta durante la giornata: dice di non riuscire a concentrarsi, di essere sempre stanco e assonnato, di non essere motivato a studiare perché molte materie non lo interessano e i professori non lo stimolano. Di conseguenza si riempie di impegni extrascolastici, sport, e interminabili uscite con gli amici, anche solo passando le ore senza fare nulla al parchetto vicino a casa. Per non parlare del tempo da lui trascorso in camera davanti al computer a chattare, senza che nessuno possa osare entrare. A volte diventa quasi intrattabile, è nervoso e chiedergli qualcosa appare impossibile…cosa posso fare per cambiare questa situazione? C’è un modo per aiutarlo e aumentare la sua motivazione a studiare e ad impegnarsi di più? È un ragazzo intelligente, sensibile e sveglio, ma con i brutti voti che sta prendendo rischia di ripetere l’anno.

La ringrazio per i consigli e l’aiuto.

Distinti saluti.

Laura

Gentile Laura, la ringrazio per avermi scritto. Come può immaginare suo figlio si trova nel pieno del periodo dell’adolescenza, fase molto importante ed estremamente delicata per la vita di ogni persona, in quanto ricca di cambiamenti e trasformazioni. È in questo momento, infatti, che il ragazzo comincia a sperimentare una prima vera e propria individualità e separazione dai genitori, che fino ad ora hanno sempre costituito il punto di riferimento e il modello di identificazione principale.

Da anni il nostro Centro si occupa di interventi specifici sulla motivazione di ragazzi proprio come il suo. Nel periodo della trasformazione adolescenziale spesso l’impotenza e la frustrazione dei genitori diventano le uniche emozioni di riferimento. Quali strategie concrete si possono adoperare per intervenire efficacemente?

È importante innanzitutto che lei e suo marito stabiliate fin da subito un contratto insieme a Federico. Cosa implica questo? La necessità di definire degli obiettivi chiari e precisi da raggiungere nel breve e nel lungo periodo, che possano essere man mano verificati nel corso delle settimane. Prima ancora però, è fondamentale che voi genitori, di comune accordo, discutiate con vostro figlio i premi e le punizioni che ciascuno degli obiettivi porta con sé, in modo che il ragazzo sia consapevole delle conseguenze del suo impegno o della sua svogliatezza, e senta di aver preso parte ad un processo di contrattazione che è lui stesso a poter “gestire”, senza doverlo subire forzatamente, e senza poter avanzare lamentele del tipo “Non lo sapevo” o “Non è giusto”. Un’altra strategia utile per motivare e portare un cambiamento nella situazione scolastica di Federico, può essere quella di  organizzare lo studio e gli impegni in modo nuovo e preciso, con l’utilizzo di una tabella settimanale, nella quale il ragazzo potrà scrivere i compiti e le materie da studiare nell’arco dei pomeriggi, gli allenamenti sportivi e le eventuali uscite con gli amici, cercando di trovare insieme una buona ed equilibrata organizzazione.

A volte può accadere però, che demotivazione, stanchezza e difficoltà scolastiche siano in realtà espressioni di una depressione mascherata, segnali che indicano la necessità di fermarsi, per comprendere i comportamenti e le relazioni che possono generare sofferenza e disagio. In queste situazioni è opportuno affidarsi ad un esperto che, grazie ad un percorso diagnostico, potrà individuare con precisione i sintomi e cogliere le risorse del ragazzo. Attraverso i  colloqui e la somministrazione di test, sarà possibile riconoscere i blocchi emotivi, affettivi e comportamentali, modificare le strategie di comportamento inefficaci e potenziare le capacità e il benessere dell’adolescente.

Ciò che è importante, cara Laura, è rimanere sempre connessi con i nostri figli: ogni genitore può imparare le parole utili ed efficaci per supportare e motivare i propri figli, ascoltando i loro bisogni.

Puoi provare il mio Metodo efficace e all’avanguardia: METODO T.I.M.E.S.

I ragazzi sono titubanti all’inizio ma ti posso assicurare che imparano nuove tecniche, sbloccano le emozioni e i pensieri negativi e si sentono bene perchè riescono a cambiare comportamenti e atteggiamenti.

 

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09 lug Genitori che guidano i bambini

Genitori che guidano i bambini

Nuove tecniche per potenziare l’apprendimento

La psicologa risponde 

 

Gentile dott.ssa Convertino,

le scrivo perché sono molto preoccupata per mia figlia Linda, di 7 anni. Da quando quest’anno ha iniziato  la seconda elementare, i maestri hanno notato una sua difficoltà a seguire le lezioni e una fatica a comprendere alcune consegne; questo la porta a distrarsi e prendere voti insufficienti nei compiti in classe. Gli insegnanti pensano possa trattarsi di un disturbo dell’apprendimento, e mi hanno consigliato di portarla da una psicologa. Cosa mi consiglia di fare? Crede che Linda possa avere un problema serio? A casa quando disegna o fa i compiti riesce a concentrarsi abbastanza e, anche se con lentezza, riesce negli esercizi che deve svolgere. C’è un modo per poterla aiutare ad andare meglio anche a scuola?

La ringrazio per i consigli,

                                         Marilena

Gentile Marilena, dalle sue parole traspare la sua preoccupazione e la voglia di aiutare sua figlia, e la decisione di scrivere questa lettera è molto importante. Credo innanzitutto sia da tener presente che Linda, a 7 anni, frequenta già la seconda elementare: spesso una maggiore difficoltà o lentezza nell’eseguire alcuni compiti può essere legata a questa differenza di età e di livello di sviluppo, anche se si tratta solo di pochi mesi. Sarebbe utile capire come sua figlia si trova nella classe, e il modo in cui si rapporta ai compagni e ai maestri. Le piace andare a scuola? Quando torna a casa è molto stanca? È importante non sottovalutare il fatto che il sistema scolastico richiede ai bambini delle scuole elementari di rimanere per 8 ore in una situazione di attenzione e attivazione continua, spesso non considerando i ritmi e le capacità di “tenuta” dei bambini stessi. Soprattutto nei primi due anni di scuola, è molto impegnativo mantenere in maniera costante la concentrazione: per questo è fondamentale creare dei momenti di riposo e ricarica, così come utilizzare delle modalità concrete e visibili per stimolare e facilitare l’apprendimento dei bambini.

In che modo?

Lei stessa, gentile Marilena, può aiutare Linda ad imparare per esempio le tabelline, con delle strategie di gioco molto semplici e interattive, come una caccia al tesoro. Scrivete su dei bigliettini tutta la serie di tabelline che Linda ha imparato a lezione, e poi attaccateli per tutta la casa. Fate quindi delle domande, chiedendo a Linda di cercare il risultato corrispondente tra i bigliettini appesi. Queste modalità più concrete permettono ai bambini di memorizzare ed assimilare meglio le informazioni, e risultano più stimolanti, così da ridurre il dispendio di energie. Credo sia estremamente importante che anche gli insegnanti utilizzino questi e altri tipi di strategie, ed abbiano la giusta preparazione e competenza per poter guidare le classi. Ciò è possibile grazie a corsi di formazione specifici, che permettono di imparare a cogliere i segnali e le situazioni problematiche nella classe, utilizzare un linguaggio che favorisca l’attenzione sul singolo e sui bisogni del gruppo, e rinforzare la motivazione all’apprendimento e  al lavoro di squadra. Gli insegnanti e i genitori diventano così una rete positiva, basata su rapporti di alleanza che permettono di individuare e raggiungere obiettivi chiari e trasformativi per tutti.

poter valutare poi la presenza di un possibile disturbo dell’apprendimento, è necessario che lei si rivolga ad un esperto psicologo che, attraverso l’utilizzo di strumenti e test scientifici, possa individuare il livello di abilità cognitive e fornisca nuove strategie per migliorare e facilitare l’acquisizione di nuovi concetti e conoscenze.

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