BAMBINI: SINTOMI

EMOZIONI, DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO, ANSIA, APATIA, TIMIDEZZA, AGGRESSIVITA’ GELOSIA, ENURESI, ALIMENTAZIONE DIFFICILE, DOLORI SOMATICI, DEMOTIVAZIONE E CONFLITTI:

I BAMBINI NON PARLANO MA  TALVOLTA MANIFESTANO SINTOMI.

ECCO IL   NUOVISSIMO METODO

METODO S.E.T.A.

Sperimento Emozioni e Trovo Armonia.

LA MAMMA COME PSICOTERAPEUTA

IL PAPA’ COME PSICOTERAPEUTA

Applico questo metodo da diversi anni e i genitori che lo hanno utilizzato  hanno avuto delle autentiche soddisfazioni con i loro figli risolvendo sintomatologie, modi di comportamento inappropriati e sviluppando al meglio le emozioni dei bambini.

Premetto che non è sempre necessario che il bambino venga alle sedute terapeutiche.

I genitori sono degli psicoterapeuti naturali che hanno già una forte alleanza con i loro figli e possono, guidati da un metodo e dalla mia esperienza aiutarli a star bene ed essere sereni, oltre che a raggiungere i migliori risultati di apprendimento

In cosa consiste il metodo?

– strategie comunicative che consentono ai genitori di costruire con il bambino un rapporto di alleanza fondato sulla fiducia e sulla responsabilità personale;

– tecniche finalizzate a condurre ogni genitore verso una maggior consapevolezza delle modalità comunicative e di comportamento;

– uno stile autorevole,  dolce ma fermo, fondato sull’uso della comunicazione assertiva e sulla capacità di individuare la strategia più efficace per risolvere ogni singolo caso;

– la metafora della squadra, in cui ogni elemento è unico e indispensabile al raggiungimento degli obiettivi individuali e comuni;

– la gestione dei conflitti per superare gli ostacoli emotivi; – il potenziamento della motivazione individuale attraverso l’uso di metafore e giochi;

– l’uso di un linguaggio positivo che consente di individuare con chiarezza gli obiettivi e di valorizzare le risorse dei singoli;

– la capacità di leggere le sensazioni negative e le situazioni problematiche come segnali utili per applicare strategie più efficaci;

– la possibilità di usare un linguaggio e un comportamento che favoriscano l’attenzione sul singolo e contemporaneamente sui bisogni della classe;

– la possibilità di insegnare una programmazione efficace e un comportamento adeguato attraverso il rinforzo di comportamenti spontanei positivi;

–  comunicazioni  ed indicazioni utili per gli ‘insegnanti del bambino  che sono  una guida per l’alunno nello sviluppo dell’apprendimento.

 

 

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Saper leggere i segnali del disagio 

Tutte le mamme e i papà possono provare rabbia e un grande senso di impotenza e fatica E POI GRANDI SENSI DI COLPA.

Spesso la risposta automatica a queste sensazioni è fatta di rimproveri, punizioni, interventi forti oppure, al contrario, continui ripensamenti e autocritica severa. Tutte queste modalità sono la ripetizione di strategie che si sono già rivelate inefficaci e che, ripetute, non fanno altro che alimentare, in escalation, un circolo negativo che porta a comportamenti e a situazioni difficili.

Questo metodo insegna le strategie necessarie per rompere questi circoli automatici e trasformare le sensazioni negative dei genitori in segnali utili da cui partire per modificare i propri comportamenti.

Ogni mamma e ogni papà avrà a disposizione un nuovo paio di occhiali per leggere le proprie difficoltà e le proprie emozioni negative. Difficoltà ed emozioni diventeranno così un segnale, ovvero l’avviso che bisogna modificare la comunicazione per andare nella direzione giusta.

Come si può imparare a leggere i segnali utili nelle situazioni difficili?

Questa capacità richiede un allenamento individuale, in cui ciascun genitore, dopo aver appreso alcune dinamiche di base, potrà individuare questi segnali che rappresentano anche dei punti di blocco, e, successivamente, scioglierli attraverso le strategie più efficaci. Usare le parole giuste al momento giusto

Il linguaggio è uno strumento fondamentale che tutti abbiamo a disposizione. Certamente a ognuno di noi sarà capitato di sentirsi bloccato in una comunicazione ripetitiva; oppure ci sono situazioni in cui vorremmo avere a disposizione le parole giuste, ma le emozioni prevalgono e la nostra reazione è diversa da quella che avremmo voluto attuare.

Di cosa è fatta la comunicazione assertiva? Quali sono le parole migliori per motivare i nostri figli ? Quali segnali ci permettono di entrare in sintonia con il nostro interlocutore? Quali parole fanno stare bene? Come si può costruire un contratto di alleanza forte il bambino? Quali sono le caratteristiche di una spiegazione chiara ed efficace da dare al bambino per aiutarlo in situazioni difficili? Come uscire dalla circolarità negativa?

RIORDINARE LE EMOZIONI

Spesso i bambini hanno dentro di sé emozioni confuse. I genitori possono supportare ciascun bambino irrequieto ascoltandolo.

L’ascolto è una strategia molto potente che aiuta a riorganizzare l’esperienza emotiva del bambino. Infatti ogni bambino può chiede l’attenzione attraverso il suo comportamento negativo ed è importante riconoscere questo suo bisogno, ma al contempo insegnargli che esiste uno spazio e un tempo in cui ciò è possibile.

L’atteggiamento provocatorio del bambino è sempre espressione di un malessere e di un disagio appreso in un certo ambiente. Riconosciuto questo aspetto fondamentale della condotta manifestata dal bambino e riflettendo sugli stati d’animo che tale modalità suscita nei genitori. Spesso ci si domanda sino a che punto accettare o ignorare la provocazione e come intervenire. E’ importante creare nel bambino la convinzione che il suo comportamento sia un segnale di malessere interiore e trasformare l’immagine che egli ha di se stesso da “bambino cattivo” a “bambino che sente un disagio che non può controllare”.

La prepotenza è fatta di insicurezza, di ricerca di attenzione, di non sentirsi bene con se stessi. Una forte sensazione di non esistenza, che ha bisogno di comprensione, sicurezza e fermezza.

Con il METODO SETA…

la mamma e il papà diventano come psicoterapeuti capaci di leggere i segnali che il bambino esprime.

La mamma come psicoterapeuta e il papà come psicoterapeuta imparano tecniche preziose da fare a casa con il figlio o più figli. I genitori acquisiscono sicurezza e possono sperimentarsi e valutare loro stessi i risultati dei cambiamenti. E se uno dei genitori non è d’accordo ad imparare? Non è un problema, anche un solo genitore può imparare il metodo ed applicarlo. Il metodo si basa su giochi particolari e divertenti per i genitori e i figli. Giocare non fa mai male. La differenza con un gioco spontaneo è che il metodo prevede dei giochi specifici per sciogliere i blocchi o potenziare e motivare i figli.

E se voglio portare mio figlio?

Va benissimo, insieme condivideremo un’esperienza bellissima e significativa che potenzierà l’amore, le emozioni e il comportamento.

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