Alcool e Sostanze Tossiche
CURA DELLE PROBLEMATICHE ALCOOL-CORRELATE: COME SI SVOLGE IL PROGRAMMA
METODO ALCOL-BLOCK
A chi è rivolto
Il trattamento delle problematiche alcol correlate è rivolto al paziente e alla sua famiglia o in mancanza di questa, una persona di fiducia che voglia seguire il programma. Adolescenti,donne, uomini, partner, che hanno bisogno di uscire da uno stato pericoloso per la salute e per il loro futuro.
Perché è indispensabile la figura del familiare nel trattamento terapeutico?
Il familiare caricato di ansia e responsabilità dalla situazione, spesso grave, prodotta dal paziente affetto da problematiche alcoliche diviene protagonista di situazioni impossibili da gestire.
I sentimenti di impotenza e disperazione possono portare a pensare che non c’è più nulla da fare.
È importante aprire una finestra di speranza.
Importanza del medico di base
Problemi alcol correlati spesso implicano una patologia medica. È quasi sempre necessaria la presenza di un referente medico del paziente con il quale è necessario creare una sintonia con l’equipe di riferimento.
Se la persona con la problematica alcolica non vuole venire cosa devo fare?
È possibile frequentare il programma anche senza la presenza del paziente in quanto il tipo di trattamento stesso presenta delle tecniche efficaci per la motivazione di persone che pur avendo problematiche alcoliche non riconoscono il loro stato di salute
Come faccio a capire se il mio familiare ha veramente una problematica alcolica?
Ci sono diverse tipologie di modalità alcoliche
Qualora il familiare abbia la sensazione che il paziente presenti una problematica alcol correlata può tranquillamente parlarne con la dottoressa Convertino per analizzare con una professionista la situazione.
Basta smettere di bere per mantenere l’astinenza?
Il primo passo per guarire è l’astinenza dalle sostanze. Per mantenere l’astinenza in maniera prolungata, stabile e continuativa, è necessario modificare il proprio stile di vita e individuare nuovi aspetti progettuali e lavorare sulla capacità di ascoltare e modificare le proprie emozioni.
Cosa devo fare se il mio familiare nega il problema?
Quasi tutti coloro che hanno una problematica alcolica negano di avere un problema. È importante non focalizzarsi solo su questo aspetto e decidere di fare comunque qualcosa per uscire dal problema. La dottoressa Ornella Convertino e il suo team sono specializzati per aiutare i familiari in difficoltà.
Come posso controllare il problema alcolico del mio familiare?
Il consumatore di alcol non è in grado di controllarsi autonomamente in quanto egli presenta un meccanismo compulsivo che va oltre la propria volontà, tutte le frasi tipo “ se voglio posso smettere in ogni momento” “devi imparare a controllare l’alcol” sono comunicazioni inutili ed inefficaci per il programma terapeutico.
IL METODO ALCOL BLOCK si divide in 4 fasi:
Fase 1 colloquio di conoscenza e informazione sul funzionamento della patologia utile ai fini della guarigione
Fase 2 intervento intensivo di 3 ore prevede strategie tecniche per aiutare la persona a smettere di bere.
Tecniche motivazionali per aiutare il paziente a seguire una terapia.
Coinvolgimento del paziente e screening diagnostico. Individuazione delle strategie per gestire la problematica alcolica, integrazione con il parere medico.
Fase 3: individuazione dei blocchi emozionali e comunicativi del paziente e della sua famiglia.
Tutti i familiari vivono la problematica alcolica con un alto carico emotivo. Si rende quindi necessaria l’attivazione di tecniche specifiche che sciolgono lo stress ed aiutano a modificare le comunicazioni sbagliate all’interno della famiglia.
. Gestione dell’astinenza, importanza di conoscere le situazioni d’allarme delle possibili ricadute
Fase4: tecniche per la stabilizzazione del benessere psicofisico e delle nuove dinamiche familiari, apprendimento di metodologie e nuovi schemi emozionali e comportamentali avanzati.
Conclusione del programma si attiva con delle sedute di richiamo a distanza temporale.
Il programma prevede che il primo colloquio sia fatto solo con i familiari della persona che presenta il problema alcool-correlato o tossico.
Molte madri o padri o figli che hanno un famigliare che beve o usa sostanze tossiche sono subito preoccupati di volerlo portare in terapia. Sinceramente non serve che il paziente sia presente immediatamente ai primi colloqui, anzi a volte è meglio di no.
E’ sicuramente più necessario che i familiari raccontino cosa sta succedendo e inizino a comprendere meglio il problema in modo da modificare la comunicazione, necessaria a motivare il paziente a seguire una terapia.
“Lui non verrà mai”, “gliela porto con la forza”, alcune delle numerose frasi che i famigliari mi comunicano nel tentativo di gestire il problema.
La prima cosa utile da fare è quella di uscire dal volere per forza agire in qualche modo sul paziente per iniziare invece a pensare che, essendo questo un problema complesso, è necessario pensare bene a cosa fare e come farlo.
L’esperienza di centinaia di famiglie con cui ho lavorato mi hanno insegnato che senza un metodo non se ne esce. Il programma è lungo e preciso. Smettere di bere o di usare le sostanze tossiche è relativamente semplice e quasi immediato. Il problema è continuare l’astinenza e riprogettare nuove comunicazioni familiari e nuovi progetti di vita per assicurare una guarigione a lungo termine.
La problematica tossica implica anche una valutazione medica approfondita.
Tutti coloro che hanno un familiare tossico sanno che quasi sempre il paziente si rifiuta di collaborare.
Il programma consiste nel motivare il paziente a curarsi e a smettere di usare sostanze pericolose alla propria salute.
L’USO DI SOSTANZE TOSSICHE E DSM IV: dipendenza da alcool
IL DSM-IV definisce la dipendenza da alcool una modalità patologica d’uso della sostanza, che conduce a menomazione o a disagio clinicamente significativo, come manifestato da tre (o più) delle condizioni seguenti, che ricorrono in qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi:
1. Tolleranza, definita come:
a) Il bisogno di dosi notevolmente più elevate della sostanza per raggiungere l’intossicazione o l’effetto desiderato.
b) Un effetto notevolmente diminuito con l’uso continuativo della stessa quantità di sostanza.2. Astinenza, definita come:
a) La caratteristica sindrome d’astinenza da alcol
b) La stessa sostanza (o una strettamente correlata) è assunta per attenuare o evitare i sintomi d’astinenza.3. La sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto.
4. Desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l’uso della sostanza.
5. Una gran quantità di tempo è spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad assumerla, o a riprendersi dai suoi effetti.
6. Interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative, ricreative a causa dell’ uso della sostanza.
7. Uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza
La sindrome da astinenza alcolica può presentare anche sintomi opposti rispetto agli effetti acuti della sostanza; tali sintomi, di gravità variabile, possono essere:tachicardia, febbre, sudorazione vomito diarrea,tremore, irrequietezza, agitazione, irritabilità, scarsa concentrazione, scarsa memoria, debolezza, crampi ed incubi, allucinazioni, pensieri paranoici, disorientamento spazio-temporale e delirium tremens nei casi più gravi.
I sintomi da astinenza alcolica possono manifestarsi entro 4-8 ore dal momento in cui il bevitore smette di assumere alcol, con il picco di massima intensità il secondo giorno ed un miglioramento entro il quinto, sebbene i sintomi più leggeri scompaiano solo dopo alcuni mesi.
ANSIA, DEPRESSIONE, INSONNIA, AGITAZIONE, ALTERAZIONE DELL’UMORE, SCATTI DI IRA, AGGRESSIVITA’ sono sintomi che spesso si presentano nel paziente.